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Visualizzazione dei post con l'etichetta Letture

La fucina del meraviglioso - Intervista a Maurizio Gioco

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  La fucina del meraviglioso L'arte di Maurizio Gioco Intervista a cura di Camilla Ugolini Mecca                                                                                                                                              Qualche volta cambiare tragitto, rispetto a quelli fin troppo noti, può far scoprire meraviglie. Mi ritengo fortunata perché è accaduto a me, in una giornata di marzo, mentre passeggiavo per le vie di Veronetta, un quartiere storico della bella Verona. Quel giorno mi sono ritrovata Via ...

Intervista a Alla Chiara Luzzitelli II parte - Luce, candore, liberazione

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  Luce, candore, liberazione L’arte di Alla Chiara Luzzitelli Intervista a cura di Camilla Ugolini Mecca II parte ©Alla Chiara Luzzitelli In questa seconda parte dell’intervista, vorrei partire dalla poesia e in particolare da una tua frase, in cui affermi che la poesia “ ha il potenziale di farci riscoprire la bellezza e la forza intrinseca di ogni singola parola ”. Concordo pienamente con questo. Le poesie della tua silloge “Otto betulle” - edita nel 2022 da Europa Edizioni - sono brevi, incisive, quasi degli haiku, e hanno la qualità di polarizzare l’attenzione su ogni fonema. Sono come degli scatti. C’è qualcosa che lega il tuo modo di fare fotografia a questo tuo modo di scrivere? Assolutamente, l'influenza della fotografia è stata determinante in tutti i miei progetti, che spaziano dal campo cinematografico alla scrittura. Se dovessi sintetizzare il mio stile di scrittura, lo descriverei come breve e tagliente, come l'immagine di una persona che, in un momen...

Monologo di Persefone di Camilla Ugolini Mecca

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  La mia storia è un lungo viaggio.  Un viaggio non voluto, da principio. Due sole tappe, fino agli abissi e ritorno. E così all’infinito. L'antico nome che portavo un tempo, lo ricordo appena. Ero Kore, la fanciulla intatta. La purezza pura, per eccellenza. E mi chiedevo, allora, se sarei rimasta così in eterno, ignara del mondo. Protetta com'ero da un persistente nutrimento. Perché mia madre è Demetra, la dea generatrice, materna per natura.  Il suo talento è far crescere l'erba, far nascere fiori e frutti, in un movimento senza fine. E come fossi stata un fiore raro, unico al mondo, aveva sempre nutrito anche me. Mi aveva innaffiata con il suo amore assoluto, mi aveva voluta giovane, senza macchia, e bisognosa delle sue cure. Fino a quel gesto improvviso, che nessuna di noi aveva previsto. Perché io fui rapita, un giorno. Quell’unico giorno in cui mia madre aveva distolto lo sguardo. Rapita e trascinata giù, nell’abisso degli abissi.  Nel...

La lettera - Un racconto

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  La pagina si era assestata ben bene fra Matteo e la macchina da scrivere, una Smith Corona degli anni Sessanta appartenuta al padre, tanti anni prima. In suo onore Matteo non aveva mai abbandonato quel mezzo obsoleto per uno più moderno, con cui sarebbe bastato premere un tasto per correggere eventuali errori di ortografia. Ma in quel momento non c’era pericolo di dover ricorrere alla vecchia, scomodissima scolorina, perché il foglio si stava intestardendo a restare candido, come se avesse una propria volontà a non farsi imbrattare da alcuna ombra. Matteo si era fissato a guardare quella pagina ostinata, augurandosi che dalla stasi prendesse forma qualcosa. Sentiva sua moglie, nella stanza attigua, mormorare al loro piccolo mentre lo allattava, e avrebbe voluto essere lei. Doveva essere così facile essere madre, per certi versi. Dover soltanto assecondare la propria natura, i propri istinti di mammifero femmina con prole. Matteo si percepiva come un tipico membro del propri...

Segnali stradali n. 1 - Vivisezioni ovvero la voce dell'invisibile

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  Era appeso al campanello. Quasi invisibile, minuscolo. Caratteri per formiche. Un biglietto preciso, ordinato, scritto al computer. Protetto perfino dal cellophane, in caso di pioggia. “Non smetterò di cercarti…”, così iniziava. Umiltà e tenacia, da questa parte della strada. Dalla parte esposta. Esposta al plauso per quell’ostinato cercatore (o cercatrice), che certo mostrando la propria passione si rivolgeva anche al mondo, indistintamente. A tutti noi che, in fondo, ci identifichiamo con l’innamorato respinto. Salvo quando il rifiuto si fa violenza, per i primi cinque minuti, o per le prime ore, ci muove tenerezza. Lo compatiamo perché potremmo trovarci lì, dalla stessa parte. Ma poi chi c’è, dall’altra parte, che non si fa trovare? Chi osa respingere un desiderio che sembra tenere, nonostante i rifiuti? Conosciamo forse la voce dell’invisibile? Ci piace il fuoco d’artificio, il gesto drammatico e un po’ impavido. A portata di tutti. Il segreto delicato che d’un tratto...

Intervista a Chiara Maini - Voci di un angelo padano

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Dalle statistiche recenti, sembra che le persone che leggono in Italia siano progressivamente diminuite negli ultimi anni. Si pensava che certe buone abitudini coltivate in pandemia sarebbero rimaste vive: in realtà è accaduto che chi già leggeva, abbia semplicemente proseguito, leggendo anche di più. I lettori nel nostro Paese, insomma, appaiono come una specie anomala, in via di estinzione. Si stanno trasformando quasi in una confraternita di Carbonari, che si fiutano a distanza di chilometri e si consigliano i titoli nel buio delle community, in quel mondo variegato che è il web. È stato proprio mentre navigavo svogliatamente tra i profili Instagram che ho scoperto quello di Chiara Maini , con le sue letture ad alta voce. Nei suoi microfilm, Chiara legge brani dei testi che ama, che l’hanno appassionata, reinterpretandoli con la sua voce un po’ roca, quasi stupita, combinata ad un volto senza tempo. Ma nei suoi video non appaiono soltanto i libri e il suo primo piano: ci sono cost...